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E con notevole ritardo che ci occupiamo di questa nuova fatica dei Pentagram, il CD è nei negozi già da qualche mese, ma meglio tardi che mai! Sarebbe stato ben più grave non parlarne del tutto, soprattutto se consideriamo che questo Show Em How è probabilmente lalbum migliore dell'intera odissea firmata dal pentagramma! I Pentagram, come molti sapranno, sono sulla breccia dai primissimi anni '70, ma solo dopo essere approdati ai lidi della nostrana Black Widow Records, sono riusciti a dare continuità ad una discografia altrimenti molto frammentaria e dilatate nel tempo. Review Your Choices (1999) e Sub-Basement (2001) sono ottimi lavori, e molto interessante è anche il live A Keg Full Of Dynamyte, pubblicato nel 2003 ma con registrazioni risalenti al 1978. Oggi la band si è rinnovata completamente: lo storico drummer Joe Hasselvander non è più della partita, sostituito dallex Cathedral Mike Smail, mentre alla chitarra e al basso troviamo Kelly Carmicheal e Adam Heinzmann, entrambi ex Internal Void. Questo Show Em How è a mio avviso la summa massima del Pentagram sound: mentre i precedenti studio albums avevano un suono estremamente heavy, in questo caso la band torna a sonorità più spiccatamente settantiane, il tutto senza perdere una briciola di impatto e di carica. Inoltre in questo lavoro viene riproposta la graffiante Starlady, brano appartenente al repertorio classico della band in quanto scritto nel lontano 1975! Allepoca i Pentagram erano senza contratto, e pare che Paul Stanley rimase particolarmente impressionato da questa song, al punto da offrire a Liebling la bellezza di 10.000 dollari per acquistarne i diritti! Ma Bobby rifiutò, dimostrando scarso senso degli affari ma anche una coerenza esemplare. Ma torniamo allalbum: apre le ostilità la micidiale Wheel Of Fortune, ed è davvero impossibile rimanere indifferenti di fronte alla sua ritmica incalzante ed ai suoi riffs granitici. Elektra Glide ha invece sonorità più vicine al blues più ruvido, e avvicina i Pentagram a bands quali Blue Cheer e Sir Lord Baltimore, che da sempre Liebling cita come le sue principali influenze. Dopo la citata Starlady, probabilmente il pezzo più accessibile del CD, troviamo la stravolta Catwalk, che ancora una volta chiama in causa i Blue Cheer. Prayer For An Exit Before The Dead End alterna riffs in stile bulldozer a spiragli acustici mentre in City Romance sembra di ascoltare una versione dei Black Sabbath in acido! Ottimo anche il blues cupo, drammatico di If The Winds Would Change, grandiosa invece la title-track, brano articolato, ricco di variazioni di tempo e interpretato in maniera folle dallistrionico Liebling. Latmosfera si placa nella conclusiva Last Days Here, splendida semi-ballad psichedelica. Da segnalare che lalbum ha una produzione eccellente, e che è disponibile anche in vinile blu, in una tiratura limitata di 300 copie. Per chi non conosce i Pentagram questo ShowEm How è probabilmente lalbum più indicato per iniziare a scoprire una grande band, per chi invece già li conosce e li apprezza il motto buy or die mi sembra a dir poco superfluo! Recensione realizzata da Andrea Zazzarini |
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